
Nessuno sentiva francamente necessità di questo post ma ho bisogno fisico di riempire le ore che mi dividono dal cenone facendo qualcosa di culturalmente impegnato e che mi tenga la mente (e il corpo) lontana dalla cucina e dalla mia consueta abitudine di mangiare a intervalli regolari di 10 minuti tutto quello che mia madre ha appena finito di preparare. Qualunque cosa sia. Col risultato di arrivare alla cena già sazio ma soprattutto con lo stomaco sottosopra dopo gli assaggi di lenticchie, pizze rustiche, creme al cioccolato, salsicce, pandori e focacce. In ordine sparso.
Prima o poi inizierò l'anno nuovo con l'acetone, già lo so. Ma tiriamo ste somme, quindi: è una cosa che non mi è mai piaciuta, un po' perchè in fondo ho sempre preferito guardarmi avanti, piuttosto che indietro, un po' perchè all'aritmetica ho sempre preferito cose un po' più complicate tipo i sistemi di equazioni, lo studio di funzioni, e riempire i post del mio blog con stronzate che non fanno ridere. Tipo questa qui.
Cosa ricordare del 2007? Un anno aperto col ricovero di mio padre e chiuso con il mio ricovero. Il primo pensiero va alla rottura del ginocchio, al ricovero, all'intervento, al crociato nuovo e alla riabilitazione. Ma il mio 2007 non è stato solo questo, non mi è poi andata così male. Il 2007 è stato l'anno del mio esordio in Serie D, l'anno delle finali a Brindisi e Lecce con la mia squadra, l'anno in cui mia sorella ha sostenuto gli esami di maturità, l'anno del compleanno con Davide e Antonio, l'anno in cui finalmente Marica ha potuto vedere la Sardegna, l'anno della nostra prima vacanza insieme, l'anno della macchina nuova e - soprattutto - l'anno del mio contratto di 8 mesi con l'Università, dei miei primi soldini guadagnati e l'anno in cui ho dato lo strappo decisivo verso la Laurea e l'anno in cui ho collaborato all'organizzazione della conferenza Swap.
Un anno in chiaroscuro, dunque: più chiaro che scuro, probabilmente, ma con uno scuro così intenso che in alcuni momenti ha reso tanto tanto difficile riuscire persino a intravedere dei pezzettini di chiaro qua e là. E' proprio per questo che non ho tantissime pretese per il 2008. Potrei chiedere soldi, donne (ma anche no :P), successo e un maglioncino di Dolce e Gabbana, ma mi fermo molto prima, accontentandomi delle cose semplici. All'anno nuovo chiedo semplicemente due cose: Salute e Serenità. Perchè molto spesso, con la solita retorica, sono le cose che tutti chiedono, ma quando della salute hai davvero bisogno, ti rendi conto che senza queste due cose non riesci a goderti proprio nulla.
Salute e Serenità, quindi. Magari condite anche da un po' di pizze rustiche e di panettone ripieno, da mangiare in quantità tale da non rendersi conto della presenza di Lucio Dalla in piazza. Ma tanto alla fine sarò anch'io lì, a canticchiare Attenti al Lupo come un cretino e a farmi innaffiare di spumante da gente che non conosco. Ma, in fondo, se penso che fino a 10 giorni fa ero a malapena in piedi con le stampelle, potete anche innaffiarmi di zampone e lenticchie, chissenefrega. Non troppo però.
Buon 2008 a tutti, dunque.
E che Silvestro ce la mandi buona.