26 dicembre 2006

Che Natale sarebbe..

E' Natale: In realtà sarebbe Santo Stefano, guardando di preciso il Calendario, ma per un attimo facciamo finta di vivere tutti verso le Seichelles o tipo a Capo Verde dove ci sono 3 ore in meno di fuso orario e dove quindi è ancora il 25 dicembre.

E' Natale, dicevo. Ma sarebbe lo stesso Natale senza quei piccoli particolari che lo rendono così unico e speciale? Sarebbe lo stesso Natale senza la pazza corsa per l'acquisto delle presine per la suocera preferita? Sarebbe lo stesso Natale senza l'intasamento delle strade il 24 dicembre alle 20.20 per comprare i regali dell'ultimo minuto agli amici che odiamo ma che hanno deciso senza motivo di farci un regalo e noi per forza vogliamo ricambiare? Sarebbe lo stesso Natale senza le arachidi? Sarebbe lo stesso Natale senza il Pandoro e il Panettone ? E senza il Tartufone da 800 mila calorie? E senza i datteri? Tra parentesi, i datteri fanno schifo porca miseria, perchè mangiarli?

Non sarebbe Natale senza Presepe, senza Pastori, senza Re Magi, senza Messa di Mezzanotte, senza Albero, senza illuminazioni, senza veglie,senza Gesubbambino e senza regali reciproci. A dirla tutta, non sarebbe Natale anche senza "Una Poltrona Per Due".

Non conosco personalmente gli individui che per lavoro compongono il Palinsesto di Italia 1, ma per puro sadismo da più di 12 anni a questa parte - sistematicamente - incastrano nel palinsesto prenatalizio questo film, datato 1983, con Eddi Marfi e Den Ecroid. E' per colpa loro che le divertentissime vicende di Louis Winthorpe (quello bianco) e Eddy Ballantine (quello nero) sono ormai entrate nell'immaginario collettivo del Natale. La storia è semplice: Un bianco ricco viene fatto diventare povero da due multimilionari americani che per scommessa fanno diventare ricco il nero povero che poi capisce l'inganno e si allea con il bianco prima ricco ma ora povero con l'obiettivo - che ovviamente si verifica, visto che è una favola di Natale quindi c'è necessariamente il lieto fine - di far diventare poveri i due milionari che prima erano ricchi e dopo diventano poveri con il nero prima povero e poi ricco che alla fine rimane ricco e il bianco prima ricco e poi povero che di nuovo torna ricco. Tutto questo con una prostituta che di nome fa Ophelia che fa da sfondo alla vicenda.

Un film bellissimo. Un solo appunto: Cosa cazzo c'entra col Natale? Io a Natale voglio sentir parlare di Renne ubriache che sbagliano la distribuzione dei doni, di Babbo Natale che fa Snowboard nelle lande della Lapponia, della Befana che sistema gli avanzi d'inventario e distribuisce i Ferrero Rochet avariati a tutti i bimbi cattivi, di Calze della Befana riempite di Polonio per tutti i bambini cattivi, di ghiacciai millenari dove ora aprono dei bellissimi McDonald, di Elfi sottopagati che confezionano treni a vapore alle pendici di un tronco cavo di una campagna sperduta nel cuore della zona più sconosciuta di tutta la Finlandia verso la fine della Scandinavia nei pressi di Helsinki accanto a Malmoe, subito dopo l'Ikea, nei sobborghi degli sperduti paesini dell'entroterra danese. Di qualsiasi cosa abbia a che fare col Natale, insomma.

Qui si parla di Speculazioni in Borsa, di prostitute, di raccolti di Arance, di festini di Capodanno e di improbabili bancarotte di multimiliardari che poi hanno il classico attacco di cuore e vengono trasportati via in barella. Niente che abbia a che vedere col Natale. NIENTE. Ma io questo film lo Amo. Ma lo amo veramente. Altrimenti non mi spiegherei perchè mai - ogni Natale - sistematicamente - io rimango come un imbecille davanti al Televisore a vedere scendere il prezzo delle Arance nella scena clou del film o a commuovermi davanti agli splendidi discorsi di Eddi Marfi - Ballantine

Lo Amo così come amo il Presepe, l'Albero, gli imbecilli cappellini Natalizi, lo splendido testo di Gingol Bel, le illuminazioni in giro per il Corso, le enormi mangiate del 23- 24-25-26-27-28-29-30-31-1-2 e i propositi di dieta che partono dal 3 gennaio e si fermano al 22 dicembre dello stesso anno. E' bello Natale, E' bello soprattutto perchè ancora oggi, dopo 2000 anni, è ancora fermo, solido, immutabile e bellissimo il vero valore del Natale: Confrontare dopo la mezzanotte i regali ricevuti e capire chi ha speso di più.

Non mi è andata male quest'anno. Da Davide e Antonio, i miei amici belli, ho ricevuto (o dovrei, visto che fisicamente non è qui) una tastiera Wireless con Mouse altrettanto Wireless. Marica si è adoperata per comprarmi un piumino, i miei cugini mi hanno regalato un bel cappello di Lana e una ottima Webcam, cioccolate a go-go da parte dei miei zii e un bel set 2+1 di casse più Woofer della Logitech come ricco auto-regalo del 2006. Grazie a tutti, anche per i tantissimi messaggi di auguri che probabilmente se non ci fosse stata la Christmas Card non avrei mai ricevuto da nessuno di voi. Grazie perchè tutto questo mi ha fatto dimenticare due cose: che per la prima volta dopo 13 anni non ho fatto la Nottata (per via della Nonna di Marica) e che per la prima volta dopo oltre 20 anni la Pesca Natalizia from ZiaMaria non si è fatta (anche se i dettagli di questo avvenimento li conoscono solo i miei familiari che da quando son nato condividono con me la tavola del Natale)

Che bello il Natale, da domani potrò vantarmi con tutti di queste cose che ho ricevuto e mostrare aria di superiorità per tutti quegli oggetti che loro non hanno. Compresa la Panza Natalizia, degna conseguenza delle abbuffate di tutti questi giorni. Non mi piace che ogni anno sia lì, ma devo sorbirmela e alla fine inizierà a piacermi, la apprezzerò, la sentirò parte integrante delle festività, tanto da non poterci più rinunciare tra dieci anni.

Esattamente "come una Poltrona per due", ma con la differenza che, se mi impegno, l'anno prossimo la panza potrebbe non esserci.
Eddi Marfi no. Ci sarà.

23 novembre 2006

Mattinate assai utili

Davide e Antonio, si sa, sono due studenti modello. Quando a volte decidono di spezzare lo stress delle mattinate da studenti modello si incontrano e fanno i cretini. Quando questo non basta più decidono di venire a casa mia. Carichi di 2000-3000 calorie distribuite in Grisbì e Wafer vari che poi - stranamente - si spartiscono equamente nei nostri stomaci. E a quel punto siamo tutti felici, attrippati ma felici.

E' un copione predefinito, che si ripete ciclicamente da anni e anni, che ha visto le proprie origini nel biennio 2001-2003 quando Davide utilizzava casa mia come rifugio atomico per nascondersi durante le mattinate in cui non aveva voglia di andare a scuola e che nel 2002, durante i Mondiali, ci ha portato a riconoscere i benefici fisici che può procurare una intera torta "Foresta Nera" divisa in due nel bel mezzo di Danimarca-Uruguay.

Questa mattina non c'era la Foresta Nera ma c'erano i Grisbì e i Gardena. E c'era anche qualche ruttino. Dopo aver guardato Antonio bestemmiare in canadese contro la casa editrice canadese che ha pubblicato le sue partiture sostituendo ai vari Mi-Bemolle e Si-Beduro dei simboli canadesi totalmente inventati e distribuiti sulle pubblicazioni secondo il classico stile canadese universalmente conosciuto nel mondo come "a cazzo di cane", ci siamo ritirati in camera mia.

La mattinata è velocemente passata alternando momenti in cui facevamo gli imbecilli con momenti in cui facevamo gli imbecilli, e, mentre facevamo guardacaso gli imbecilli è avvenuta l'illuminazione di aprire l'Album dei Calciatori 1988-89 (un album un po' amarcord, con la Juve ancora in serie A). Dopo aver appurato il degrado dei costumi del calcio (non ci sono più i cognomi di una volta - tipo Primo Berlinghieri attaccante del Pescara - non ci sono più i baffi di una volta - Emilio Oddi dell'Udinese) ci siamo imbattuti nell'immancabile momento-lacrima.

Al centro dell'Album, raggiante, emergeva l'inserto della Panini dove ogni buon bambino poteva aggiornare la classifica e le partite utilizzando l'innovativa tecnologia degli STICK & STACK. E' terribile, ma io personalmente li avevo totalmente rimossi. E' la cosa più grave che avevo rimosso qualcosa che circa 18 anni fa avevo amato in maniera unica e passionale. Avevo casa piena di Album con sti cazzo di adesivi di Duck Tales con cui mi divertivo a comporre Paperino e compagnia nelle configurazioni più ardite staccando e riattaccando sugli albi i vari pupi, per non parlare del dramma umano che emergeva nel momento in cui - dopo 600 sticchi e stacchi - la figurina non aveva più nessuna intenzione di incollarsi.
E' incredibile, ma ho veramente avuto malinconia di quei momenti. Ci accontentavamo di poco, noi bambini del tempo. Chi cazzo si appassionerebbe oggi delle Crystal Ball ? Noi si, eccome.

Se non ricordate gli Stick&Stack e le Crystal Ball meritate di morire in questo stesso momento.

29 ottobre 2006

Potere alle Mosche

Non ho molto tempo libero a disposizione, diciamocelo.
Diciamelo perchè questo blog meriterebbe aggiornamenti più aggiornati e questo piccolo problema sta rallentando l'ascesa di questo spazio verso le vette più alte dei blog più belli tra i più bei blog belli del Uebb.

Treno, Università, Lezione, Riunioni, Allenamenti, Basket, Marica (perchè dimentichiamolo, sono felicemente non-single), Partite, Inter, Università, Basket, Treno e ancora Basket riempiono le mie giornate più di quanto sia ragionevole. Visto che, per ora, nei mesi che mi separano dal diventare Dio non ho ancora il potere di allungare le giornate a 37-38 ore ho iniziato a valutare la possibilità di clonarmi. Possibilità subito scartata per le difficoltà logistiche di infilare nel mio letto - già notevolmente piccolo per un coso di due metri e rotti come il sottoscritto - un altro ometto con cui convivere in pieno spirito ghei praid.

Per questo motivo sto cercando principalmente, quando posso, di dormire. L'invenzione dell'ora solare a questo proposito è una manna. Chissenefrega se diventa buio prima, tanto ugualmente il Pranzo è Servito lo trasmettono ugualmente alle 13. Chissenefrega se le giornate sono più corte, l'importante è alzarsi alle 12.30 e rigirarsi dall'altro lato "tanto sono ancora le 11.30".

Stamattina - ore 8.10 (ma che dico, 7.10 , maledetta ora solare) - una mosca arriva a rovinare questo quadretto: La solita manfrina, ronzio, si poggià sul naso, vola, si avvicina, ronza sul viso, se ne va, viene e continua a rompere i coglioni fin quando ti svegli. Incazzatissimo. E la giornata inizia male. Ma cosa ci fanno ancora le mosche in giro a Novembre?

Nessuno ne ha idea, a me sta cosa ricorda tanto la piaga delle cavallette descritta nella Bibbia. Non so com'è la situazione nel circondario, ma Corato ne è afflitta. Qui a casa mia ne uccidiamo tra le 20 e le 30 al giorno. Ufficialmente la cosa è stata motivata dal Comune come conseguenza diretta dell'alta temperatura di questi giorni. Frega un cazzo a me dei motivi, fate una maledetta disinfestazione! Qui stiamo raggiungendo livelli invivibili, cito a caso un dialogo con mia madre, dopo che avevo appena aperto la finestra per cambiare un attimo l'aria.

"Chiudi subito la finestra, ne entrano un sacco"
"Entrassero, se ne pentiranno"

Tendenzialmente potrei anche essere d'accordo con lei. Di mosche ne entrano effettivamente 700, ma trattarle con rispetto manco fossero gli zombie di Resident Evil mi pare un po' troppo. Arrivare poi a far influenzare le nostre abitudini per le mosche non esiste proprio. Fino a ieri sono sempre stato rispettoso verso le mosche, quando ne vedevo una, generalmente, aprivo il balcone e la mandavo fuori, ma quella di stamattina, quella sveglia non prevista alle 7.10, per me è stata una dichiarazione di guerra. Ora è diventata una questione di principio: Devo ucciderle tutte.

Mano ai picchietti, usciremo vincitori !

16 ottobre 2006

La Sindrome di Adriano

I numeri parlano più di mille parole, e in questo caso non c'è niente di più vero.

Stagione 2006/2007, prime due giornate
7 ottobre, Corato-Altamura: 8 punti
15 ottobre, Bitritto-Corato: 5 punti

Stagione 2005/2006: 17 punti di media

Sarà il salto di categoria, sarà che la Promozione è tutt'altra roba rispetto alla Prima Divisione, sarà il fatto che il mio fisico ha bisogno di più tempo del normale per entrare in forma, sarà che non avevamo mai iniziato così presto un campionato, sarà che gioco da più di due settimane con un fastidioso problema alla caviglia, ma il dato di fatto è uno solo: Sto giocando di merda.

Badate bene: Magari queste prestazioni potrebbero anche essere ritenute da altri "normali" o comunque solo leggermente sottotono, ma per me non è sufficiente perchè ho un grosso difetto: Sono perfezionista. Non faccio tantissime cose, ma quelle che faccio mi piace farle bene, ed il basket è tra queste. Ed è indubbio che in questo momento non mi riesca di giocare bene.

Inizio seriamente a pensare di essere afflitto anch'io dalla ormai celebre Sindrome di Adriano, famosa malattia che ti porta a non far riuscire più nulla di tutto quello in cui fino a qualche mese prima riuscivi perfettamente. Ti alleni discretamente, ti senti in forma, ma scendi in campo e perdi ogni sicurezza, quella necessaria a far riuscire anche le cose più semplici, tipo un piede-perno e semigancio (un po' il mio cavallo di Battaglia :P)

Magari poi ci si mettono un paio di tiri che escono dal canestro, un tiro libero che ti balla sul ferro e scende, un arbitro che ti fischia passi inesistenti su 2-3 movimenti fatti bene ed ecco servito su un piatto d'argento un dramma psicologico che più bello non si può. Da oggi inizio a capire, seriamente, come si sente Adriano. Penso che anche lui, come me, abbia più volte pensato "Ma possibile che in 4 mesi mi sono dimenticato come si gioca a Basket?"

In questo momento i 21 punti a partita delle Final Four di Giugno sembrano lontani anni luce, e io sto iniziando a chiedermi se si tratta solo di un periodo strano oppure c'è qualche problema più particolare. Magari è solo un fuoco di paglia, dopotutto negli altri anni ho sempre iniziato a giocare a fine Novembre e sono sempre entrato in forma attorno a Febbraio, per cui non c'è da sorprendersi che per un fisico come il mio ad Ottobre la situazione sia questa.

O magari devo solo smetterla di mangiare quei cazzo di profiterol.

(Vi aggiornerò sull'evoluzione della sindrome di Adriano. Voi nel frattempo datemi consigli su cosa fare. Ipnosi? Psicoanalisi? Pranoterapia? Osteopatia? Vanna Marchi? Giorno e Notte? Kinder Pinguì? Sono disponibile a qualsiasi terapia)

9 ottobre 2006

E so' ventiquattro

Passata ormai la sbornia post-compleanno penso sia il caso di raccontare con un attimo più di calma gli splendidi avvenimenti di ieri. I bene informati dicono che sia stato il mio compleanno numero 24. E io mi fido di loro.

Destino ha voluto che il mio compleanno capitasse di Domenica, e quando il compleanno capita di Domenica non puoi non passare la mezzanotte insieme alla tua ragazza per farti fare gli auguri in tempo reale. Il secondo gradino del podio se l'è aggiudicato Massimo con un messaggio arrivato alle 00.03. Terzo posto per Roberto, mio allenatore, che unendo l'utile al dilettevole mi ha fatto gli auguri sottolineando quando avessimo fatto cagare qualche ora prima nell sconfitta in casa con l'Altamura.

Tornato ha casa mi si sono aperte circa 110-120 popup di Messenger con gente sconosciuta che voleva augurarmi di tutto e su Laureateci è apparso l'immancabile thread di auguri targato Stu, così dolce nel farmi gli auguri da farmi riconsiderare anche le mie inclinazioni sessuali. Tralasciando i dettagli della scabrosa notte (mio padre aveva tipo 70 di febbre) dopo circa 4 ore di sonno sono stato svegliato dal pensiero carino di Marica che ha pensato bene di mandarmi la colazione a casa. A un cornetto e un cappuccino, anche se hai 4 ore di sonno, non si dice di no.

Nella casella di posta ho trovato la storica cartolinadi auguri di mio Cugino di Forlì e dalle 11 circa sono partiti i preparativi per il solenne pranzo di compleanno. Tavolata a cinque, con Marica attesa new-entry seduta accanto a me. Niente da dire sul mangiare, qualcosa in più sulle dimensioni della panza che proseguendo per questa strada diventeranno incontrollabili. Il lunghissimo pranzo si è concluso con la doppia torta: all'ormai classico e famoso profiterol celebrativo si è aggiunta l'altrettanto celebrativa e leggera torta al cioccolato e panna di Marica (particolarmente apprezzata da Davide).

Marica ha trascorso una parte del pomeriggio giochicchiando a The Sims mentre io rispondevo affannosamente agli altri 220 popup che apparivano di volta in volta su MSN. Alle 17 è arrivato Davide, tradizionale apparizione dell' 8 ottobre che a metà pomeriggio come consuetudine si avvia dalle parti di casa mia per ricevere ciò che gli spetta: un enorme porzione di Profiterol. L'inattesa torta di Marica, però, ha provocato in lui reazioni soddisfatte: ha iniziato ad accendere incensi e intonare canti in onore della Torta "Kinder Delice" (e solo il nome è già indicativo, diciamo). Il profiterol è stata la mazzata definitiva ed infatti dopo è rimasto per mezz'ora a guardare in TV la Pupa e il Secchione per accelerare i processi digestivi.

Io ovviamente ho trascorso la giornata mangiando ad intervalli regolari di 20-30 minuti pezzi di torta e di profiterol, che guardacaso dopo 1 giorno è praticamente finita. Come al solito ho aggiunto una bella felpa e una maglietta nella mia ricca collezione di roba Nike che campeggia nell'armadio. Il regalo più bello me lo sono fatto questa mattina, quando ho evitato di seguirmi l'inutile lezione a Bari per poter dormire finalmente qualche ora di più.

Ovviamente il telefono è suonato alle 9.30 e io mi sono svegliato almeno 4 ore prima del previsto.
E sono partite le prime bestemmie del 24°anno.

Grazie a tutti per i messaggini, augurini, regalini, abbraccini e tortini. Grazie davvero. Se dovessi averne voglia vi offrirò qualcosa. Ma non ne avrò.

4 ottobre 2006

Metodi Sperimentali per Sperimentare Esperimenti

Un esame un po' naif , mettiamola così.

Il tipico esame che tre minuti prima sei terrorizzato dalla paura di aver buttato un mese di studio nel cesso e che tre minuti dopo parte la bestemmia tattica arricchita dal classico "Ma chi me l'ha fatta fare a preoccuparmi". Il tipico esame che non segui manco una lezione e poi ti va meglio di tutti quelli che segui fino alla morte alzandoti all'alba e prendendo il treno della Bari-Nord quando è ancora buio. Il tipico esame che pensi di non averci capito nulla e dopo scopri di essere un fenomeno. Il tipico esame universitario, insomma: Metodi Sperimentali per la Produzione del Software, almeno a guardare il libretto.

Forse stavolta la fortuna ha avuto un ruolo importante (non decisivo, ma ha influito), e anche se è stato così diciamo che dopo la sfiga dell'appello di IUM 2 di Luglio ora direi che siamo in pari. E' la solita storia che fortuna e sfortuna alla lunga si bilanciano. Una regola un po' assoluta, diciamo. Una regola a cui rispondono tutte le entità del mondo. Tranne l'Inter.

Magari l'Inter ci mette pure un po' di innata tendenza al sadomasochismo, ma di questo parlerò più avanti, nel momento in cui il millesimo allenatore dell'epoca Moratti si sarà insediato. Per ora parlerò di Università. Cinque esami verbalizzati, e stavolta è un 30 e lode di cui sono più che soddisfatto.

Certo, alla fine DUECENTOTRENTA PAGINE di caso di Studio quel 30 se lo meritavano pure, e il pizzico di fortuna che abbiamo avuto durante il Test sull'e-learning (che si è impallato e dopo mezz'ora di inutili tentativi di rianimazione ci hanno fatto rifare una prova vecchia: siamo informatici, dopotutto) ci ha permesso di prendere anche quella lode che è essenzialmente inutile ma che quando la prendi proprio schifo non ti fa. Straordinario poi il "Sono contenta perchè siete uno dei pochi gruppi che hanno capito realmente cosa bisognava fare" con cui la prof ci ha liquidati. Assolutamente legittimo, per carità.
Il problema è che noi non abbiamo seguito neppure una lezione. Qualcosa non quadra, mi sa.

Tralasciando questi dettagli trascurabili e secondari, torniamo ai meri numeri: 5 esami su 12. Quasi sei contando l'infinito Basi di Dati 2. Si procede bene, ora sotto con il secondo anno. l'obiettivo è quello di non uscire fuoricorso. Proviamoci.

Sento che questo è 'anno buono. Come per l'Inter.

24 settembre 2006

Rialiti Sciò

Lo premetto, non sono un amante dei Reality.

In tre edizioni non ho mai seguito l'Isola dei Famosi, provo molta invidia all'idea che qualcuno possa farsi una vacanza su un isola da sogno riuscendo contemporeanmente a dimagrire 12 chili trascorrendo le proprie notti accanto a Maurizio Ferrini.

Faccio anche molta fatica a seguire il subdolo meccanismo alla base della Talpa (anche se l'idea che possa essercene una, e che essa sia Marco Predolin, mi da profondamente fastidio.), seguo a malapena le prime 4-5 puntate del Grande Fratello, giusto per fare una faccia sufficientemente consapevole e interessata quando le due parrucchiere di fronte a te in treno parlano di quanto sia figo GianGianni e di quanto sia poco curata l'attraente Matilde, poi nel momento in cui iniziano a inventarsi robe del tipo "Tu sei stato il migliore delle ultime 3 notti di plenilunio per cui passa 8 giorni nella tana degli scorpioni, tu invece sei stato il peggiore a compilare il 740 e passerai il tuo uichènd a lavare la schiena di Maurizio Costanzo" mi rompo e non lo seguo più.

So a malapena dell'esistenza della Fattoria, e, sebbene l'idea di riportare in TV i Ricchi e Poveri sia assolutamente da lodare, seguo molto molto raramente - ma diciamo pure mai - quella roba di Music Farm. Quest'anno però le cose paiono cambiate: Ho seguito quasi per caso una puntata di Circus, un bellissimo reality in cui ho potuto apprendere finalmente dei concetti fondamentali, come ad esempio l'estrema difficoltà che c'è nel cavalcare un'antilope bretone (anche se si tratta di un concetto un istante complicato da riapplicare nel reale) e sono venuto a conoscenza della classificazione degli elefanti in tre categorie: Africano, Asiatico e Valeria Marini.

Però io sono un amante del trash, lo sapete, e non ho potuto fare a meno di apprezzare, direi quasi di idolatrare (se qualcuno mi spiega cosa significhi) il nuovo reality di Italia1: La Pupa e il Secchione, un format americano dove sette ragazze che hanno concluso il loro percorso formativo scolastico con esiti quantomeno pittoreschi vanno a incrociare le proprie vite con sette ragazzi a malapena a conoscenza dell'esistenza di un secondo sesso che trascorrono il proprio tempo libero compilando cruciverba a schema libero di dimensioni 200x200. I risultati di questa unione (tralasciando il fatto che per uno strano scherzo del destino 4 ragazze su 7 siano pugliesi), quando mi capita di seguire le strisce quotidiane e la puntata del Giovedì lo faccio sempre con un certo interesse (ma sottolineo: solo quando non ho un cazzo da fare, altrimenti esco o vado a Basket).

Tralasciando per un istante i profondi significati sociologici alla base di questa trasmissione (negli anni 90 si andava in TV grazie alle proprie capacità, nel 2000 coi reality si diventava famosi anche in quanto persone "normali" , nel 2006 si diventa famose in quanto incapaci, idioti e totalmente amorfe), sto iniziando ad amare profondamente queste figure femminili capaci di portarmi il sorriso quasi più di Zelig.

Voglio conoscere gli autori di questo programma, perchè sono chiaramente dei geni. E non provate a dirmi che non è così, perchè mi rifiuto di credere che un qualsiasi individuo pensante - italiano - di oltre 18 anni - non riesca a distinguere una foto di Dante Alighieri andandolo a scambiare per "un capo indiano". Nella prima puntata hanno affermato che in Italia il potere legislativo ce l'ha il Papa e hanno aggiunto che Tommaso Padoa Schioppa è il PRESIDENTE DELL'ECONOMIA. Passando anche per la discreta: "Chi è Tony Blair" - "Non lo so.. ma mi da un po' di attore", per "Stella in inglese si dice -starsch-", si raggiunge quasi il climax con "le vocali sono a-b-c-D-e" ma si raggiunge assolutamente l'apice alla domanda:

"Dove si trova Beirut ?"
"In Islam"

Grazie mille, Vi Adoro.

21 settembre 2006

Futtboll Menager

Football Manager è il male.

Ai più superficiali potrebbe sembrare solo un semplice gioco, ma è una realtà con cui convivi, una parte di te, un qualcosa solo apparentemente inanimato e riposto in un DVD buttato chissà dove ma che puntualmente, a intervalli regolari, riappare, ti fa rendere conto di essere in astinenza, ti prende e chissà quando ti lascia.

Come un'influenza qualsiasi: Tu pensi di averla debellata ed invece, sistematicamente, ogni inverno ti colpisce. Con Football Manager accade la stessa identica cosa. Ci giochi un po' , ti rendi conto esserci diventato quasi dipendente, lo molli e ti ripeti "Ora basta, questa l'ultima volta: la prossima volta ci giocherò meno". Rimane per un po' latente sull'hard disk, finchè alla fine decidi di disinstallarlo.

Passano giorni, spesso settimane, raramente mesi, finchè un bel giorno all'improvviso ti chiedi
"Però.. è un bel po' che non gioco a Football Manager.. Quasi Quasi..".
E riparte la solfa: Lo installi, lo patchi, lo aggiorni, ti scarichi loghi, magliettine, bandierine, faccine, palloni, reti, updates del database, insomma tutto l'immaginabile e l'inimmaginabile per imputtanarlo quanto basta. Poi ci riprendi a giocare.

Ecco, è successo così anche stavolta. Certo, i tempi delle storiche partite a CM 93/94 , Scudetto 98, ai primi Championship Manager 2001 con il Djurgården (portato all'Intercontinentale) e il Sant'Anastasia (portato alla Semifinale di Champions) sono lontanissimi, ma ogni volta è un piacere riprendere a giocare a sto coso. Ho iniziato con l'Inter, giusto per riprendere la mano, raggiungendo il picco lunedì, dove ho raggiunto la cifra vergognosa di 10 ore di gioco (dalle 12 alle 18 e dalle 22 alle 2).

Non escludo di essere io il patito esagerato, ma è sempre sorprendente vedere quanto questo giochino ti prenda: Tattiche azzeccate, campagna acquisti mirata, fino alle inanarrabili bestemmie che lanci quando all' 87° Adriano ti sbaglia il gol fatto sottoporta, passando per le esultanze (vergognose anche queste, col senno di poi) al gol che ti fa vincere la Champions League.

Ovviamente è solo un gioco (non a caso con l'Inter il primo anno ho vinto Campionato, Champions e Coppa Italia, e nel secondo ho vinto le due Supercoppe), ma almeno per me ha quel qualcosa in più che lo distingue e lo rende inarrivabile per quasi ogni altro gioco a cui ho tentato di giocare. Ho già pianificato la mia carriera: Devo vincere il Mondiale per Club con l'Inter, poi mi dimetto e mi lancio in qualche avventura in C2. Nel frattempo porterò l'Italia a Euro 2008, perchè sono stato anche nominato CT. Poi sto già pensando ad una panchina nella Serie B islandese, perchè sono proprio quei campionati del cazzo a rendere Football Manager incredibile.

Mi sa tanto che anche stavolta mi sto facendo prendere troppo.
Ma tanto è l'ultima, poi smetto.
Si, magari.

12 settembre 2006

Tre imbecilli su un InterCity - Conclusione

Giuro che questo è l'ultimo post sulla partita, poi torno a parlare di cose più interessanti.

Vi allego la sintesi video con l'audio di Scarpini per questa splendida, storica, spettacolare, immensa partita. AMALA.

SINTESI PRIMO TEMPO


SINTESI SECONDO TEMPO

6 settembre 2006

Tre imbecilli su un InterCity - Video Reportage

Continua lo spettacolare reportage dell'indimenticabile viaggio di Milano. Dopo le foto messe su Flickr, non potevano mancare anche i video fatti con la digitale e caricati su YouTube.

Eccoli qua, golosissimi. Da notare come si senta distintamente la voce di Davide che canta "Pazza Inter Amala" insieme ad altri 50 mila idioti.



Lo stadio Inneggia ad Adriano. Poi se ne pentirà



Pazza Inter Amala cantata da circa 70 mila imbecilli orgogliosi di farlo


Primi Festeggiamenti post Partita


Premiazione


Pazza Inter Amala al Termine della premiazione. Figurati se poteva mancare


Prima possibile metterò anche online la Sintesi della partita

(Nella foto: Dopo aver vinto ormai tutto, possiamo iniziare a insidiare le più alte cariche della Chiesa)

3 settembre 2006

Tre imbecilli su un InterCity - parte 2 - Epilogo

Ormai a una settimana esatta dalla partita, penso sia il caso di tirare le somme di quel viaggio che ci ha visto percorrere tutta l'Italia (1700 chilometri) in 48 ore (escludendo i disastri non previsti come le locomotrici rotte).

Tempo fa c'è stato chi ha avuto bisogno di ben Cinque Giornate, a Milano, per poter combinare qualcosa di decente. Noi, dall'altro dei soli due giorni a disposizione, direi che abbiamo fatto davvero qualcosa di indimenticabile. Non userò questo thread per raccontare nuovamente per filo e per segno tutte le virgole di ciò che è successo nella duegiorni meneghina; Per quello c'è il Blog di Davide, inserirò i link a fine post per chi abbia voglia di leggere meglio le nostre (dis)avventure.

Appena sono tornato a Corato la cosa che molti di voi mi hanno detto è stata: "Sul 3-0 per la Roma ti ho pensato". Cazzo. Lo so bene che mi stavate pensando intensamente. Chi poteva immaginare di aver percorso così tanta strada per ritrovarsi di fronte ad uno spettacolo indecoroso di quel tipo. Altri ancora hanno aggiunto: "Ma sul 3-0 non ti sei pentito di quello che avevi fatto? Non avevi paura di aver fatto strada inutile?".

Beh, ragazzi. Lo dico qui e lo ribadirò. La risposta è NO.
Quando si prende una scelta del genere non puoi andare a razionalizzare con ragionamenti del tipo "E se perde?". Chissenefrega se perde, ha perso tante volte, figurati cosa cambia se perde un'altra volta ancora.

Personalmente penso che queste siano esperienze da prendere al volo, perchè sono intrise dall'inizio alla fine di momenti che, nel bene e nel male, ti lasciano qualcosa. Ben venga il Treno scomodo, ben venga lasciare schifezze nel cuore di una notte insonne, ben venga non dormire e ciondolare con i piedi doloranti per una intera mattinata nel centro di Milano. Ben venga tutto, perchè questi saranno i ricordi indelebili che tra anni e anni avremo ancora voglia di raccontare ai nostri figli.

Ti rimangono i ricordi del viaggio, ti rimane la compagnia dei tuoi amici, ti rimane il ricordo dei pantaloni sudati e appiccicosi che volevi cambiare e non potevi. Ricorderemo Davide che "Io nel treno non riesco a dormire", e poi dopo 8 secondi si spatascia sul sedile e muore. Ricorderemo le Pringles al Peperone, i tramezzini di Fabrizio e il vicino di scompartimento uguale spiccicato al fratello Wachowski. Ricorderemo il viaggio lunghissimo, la schiena a pezzi, i piedi in fiamme e ricorderemo che in tedesco sporgersi dal finestrino si dice "Gegestende". Ricorderemo quanto è bello ridere facendo ironia sui paesini inutili che stanno tutt'attorno Milano, ricorderemo anche le orribili case stile-fiammingo della periferia Milanese.

Ricorderemo l'orribile cornetto alla stazione, i 70 centesimi necessari per fare la prima pipì dopo 10 ore, ricorderemo Fabrizio terrorizzato dagli attentati in metropolitana e la facciata del Duomo ricoperta da un dipinto di un artista che non ricorderò mai come si chiama. Ci ricorderemo di come è bella la Galleria e delle insegne fighe nero e oro, ripenseremo ai negozi di merchandising e Fabrizio che ci porta felicissimo-senza accorgersene-nel Milan Store. Porteremo nel cuore l'indimenticabile sapore del Burro di Arachidi mangiato all'ingresso del Duomo di Milano e l'azzeccato accostamento con le Pringles che vanno bene dovunque.

Ricorderemo il Corso di Milano, la ricerca dei regali per le fidanzate e Davide che ci trova la maglietta "United Colors of Benetton - Milano" che piace a tutti e costa pure poco. Ricorderemo Fabrizio che firma cambiali per poter comprare la maglietta dell'Italia che a Corato non si trova e che vuole pure quella dell'Inter perchè "non si può andare a Milano e non tornare con la maglietta dell'Inter". Ricorderemo che non ci andava di andare a visitare il Pirellone perchè eravamo morti, ma ugualmente morti trovammo la forza per andare a trovare dove cazzo fosse Via Durini e la benedetta sede dell'Inter. Ricorderemo il simpatico custode del Palazzo e la sua disponibilità a farci fotografare davanti a uno zerbino più nerazzurro che mai.

Ricorderemo ancora la Metro, l'Hotel Oro Blu, la Stanza, la Doccia. Ricorderò - solo io, purtroppo - Davide e Fabrizio che dopo 2 attimi si addormentano e iniziano un concerto russando. Non potrò dimenticare la preparazione per la partita, il dialogo col Custode e il lungo viaggio verso lo Stadio. Indimenticabile sarà anche la faccia sorridente di quei due imbecilli alla vista di San Siro, come due bambini il primo giorno di scuola. L'attesa ai cancelli, i 33 inaspettati gradi di Milano e l'ingresso allo stadio. Ricorderemo la salita, lunghissima, e il sorriso da bambino di 2 anni di Fabrizio alla vista del terreno verde. Le splendide foto in un San Siro ancora vuoto, la pazza corsa per riuscire a comprare in tempo la maglietta e la sciarpetta dal San Siro Store. Ricorderemo il riscaldamento, ricorderemo 50 mila imbecilli che cantano pazza inter amala, ricorderemo l'ingresso in campo dei nostri pupi preferiti.

E ricorderemo ovviamente la partita: Ricorderemo ManSini, Aquilani e ancora Aquilani. La faccia triste di Fabrizio e quella sconvolta di Davide. Ricorderò a me che pensavo "Evidentemente è destino che non possa mai vedere l'Inter vincere" e ricorderemo, insieme, il milanese accanto a Davide che invocava il ritorno di Hodgson. HODGSON. Non so se mi spiego. Poi la rinascita: L'incornata di Vieira, l'intervallo pieno di attese, l'uscita di Adriano, l'ingresso di Crespo e gol. 2-3 e la speranza. L'assedio, due gol mangiati da Figo e il 3-3, ancora, di Vieira, con Davide che riceve le mie consuete mazzate. Ibra sbaglia al 90° il gol della vittoria e si va ai supplementari, mentre su Milano impazza il temporale.

Ricorderemo il "NO" mentre Ibrahimovic mi sbaglia il giochetto con la suola e ricorderemo Figo. Fallo. Punizione. Barriera Superata. Angolino. Urla. Urla. Urla. Abbracci, sgomitate, braccia al cielo. Io che cerco di avere un bambino da Fabrizio e poi concedo tutto il mio affetto a Davide. 4-3 , da non crederci. L'occhio fisso sul cronometro, Chivu espulso, meno 3, meno 2, meno 1. Finita. Assurdo. Ricorderò l'sms di mio padre: "Tifi una squadra di pazzi" , ricorderò le 1000 mila foto dei festeggiamenti, della coppa alzata al cielo e del cannone dei coriandoli che non spara.

Ricorderemo l'uscita dallo stadio con la sciarpa in vita e l'altra annodata in testa, ricorderemo la strada sbagliata e l'arrivo a Piazzale Lotto. Il McDonald, i tifosi della Roma tenuti fermi dai poliziotti in assetto anti-sommossa e il fumogeno che quasi entra nel McDonald con noi dentro terrorizzati. Poi la Notte, sveglia alle 6.30, vestiti e colazione. Ricorderemo il ristorante brasiliano con la samba alle 7.10 di Mattina. Ricorderemo il tipo assonnato della Hall che non capisce le mie battute imbecilli, e figurati se sapesse che ci siamo appena fregati 9 cornetti dal buffet ristorante. Ricorderemo ancora la Metro, la ricerca delle Michette in stazione e il Treno che parte. Salutiamo Milano.

Ricorderemo le prime ore di viaggio che passano veloce, Davide che ancora "non riesce a dormire seduto" e infatti si mette a dormire seduto. Ricorderemo il suonatore di contrabbasso con la fidanzata Austriaca che sale a Reggio Emilia e Davide che stringe amicizia con la vecchia adulatrice settantenne di Giulianova. Ricorderemo l'arrivo a Forlì con gli aneddoti sui miei zii e il susseguirsi delle regioni con l'avvicinarsi di Casa. Marche, Abruzzo, Molise e forse qualcun'altra inutile regione. La Puglia, l'arrivo a un passo e invece poi l'uragano. La pioggia, il treno fermo, il locomotore rotto. Noi dispersi per le campagne di Ripalta. 40 minuti di Ritardo, no 80, no 120. Ricorderemo la splendida stazione di Varano e le ragazze idiote che fanno il cruciverba chiedendosi se in "cortecce" la I ci va o no. Ricorderemo il tipo guerrafondaio che fomenta alla rivolta contro il capotreno, Davide che cerca qualcosa in carrozza ristorante, l'amiciza col tipo del contrabbasso e la puzza delle carrozze dove sostano gli zingari.

Con 180 minuti di ritardo l'arrivo a Barletta. Distrutti, ma distrutti davvero. Distrutti ma con tanta voglia di parlare di treno, di burro di arachidi, di duomo di milano, di hotel oro blu, di figo, di san siro, di urla, di braccia alzate, di pazza inter amala, e di uno splendido viaggio di tre amici. Imbecilli. Tre imbecilli su un InterCity.

Inter pure qua, Guardacaso.
Fine.

25 agosto 2006

Tre imbecilli su un InterCity - parte 1

Ottocentoquarantacinque chilometri, otto ore e cinquantasette minuti di viaggio. Cinquecentotrentasette minuti in Treno, se preferite. In una carrozza chiusa, umida, calda e puzzolente. Vicino ad altre persone. Che magari non si sono lavate. Senza mangiare. Stretto e Scomodo. Di Notte. Senza Dormire.

Ma chi me la fa fare, penseranno molti.
Non avete tutti i torti.

Ma se lo scopo del viaggio è quello di andare a San Siro e la compagnia è quella di Davide e Fabrizio, posso assicurarvi che accetterei ad occhi chiusi anche un viaggio verso l'est dell'Ungheria a bordo di una comoda mucca pezzata. Sono stato a San Siro solo un'altra volta, era maggio del 2003, quella volta ero in compagnia di Daniele Barchetta e raggiungemmo Milano a bordo del fiammante pullmann "Inter Club Romagna Nerazzurra", dove l'odore del Sangiovese e le sue ovvie conseguenze sulla psiche del tifoso avevano la meglio sulla razionalità e sul buon gusto e bonton.

Quel viaggio però è uno dei più bei ricordi recenti: Ricordo ancora perfettamente l'emozione di San Siro, lo spettacolo dello stadio (per chi è stato solo al San Nicola vi dico: ok, è bello, ma il Meazza è un'altra roba..davvero), la coreografia, la curva dell'Inter e il boato del terzo anello al Goal di Martins. Ricordo anche perfettamente l'eliminazione dell'Inter, ma vi assicuro che del risultato non poteva fregarmene di meno. Troppo bello quello che stavo vivendo attorno a me per poter pensare e razionalizzare al mero risultato della partita.

Stavolta i presupposti sono ancora migliori. Non ci sarà la Romagna, al posto del milanista Barchetta avrò due dei miei migliori amici, e non ci sarà neppure il gol Shevchenko (ma magari farà spazio alla doppietta di Pizarro). Della partita non me ne frega nulla, ma con Davide e Fabrizio (e Antonio, che purtroppo manca all'appello perchè è a Siena) aspettavamo da mesi il giorno della partenza per Milano. Ci eravamo andati vicinissimi prima dell'eliminazione col Villareal, e ci siamo arrivati adesso.

Bene, quel giorno è arrivato, ci siamo, domani a quest'ora saremo fuori ai cancelli dello stadio magari ancora incapaci di renderci conto dove cazzo siamo. Sono molto contento anche per Davide e Fabrizio, perchè io lì ci sono già stato, ma loro probabilmente non hanno minimamente idea di cosa gli aspetta, e sono davvero curioso di vedere le loro facce quando arriveremo lì.

Vedere San Siro è un esperienza. Un po' come mangiare un intero barattolo Burro di Arachidi (leggere il blog di Davide per informazioni - http://cosechenonsono.blogspot.com). Noi avremo la fortuna di poterle vivere entrambe contemporaneamente. Resta da capire quale delle due avrà un impatto più forte sul nostro stomaco.

Chiudo qui, perchè i preparativi impazzano. Tra 4 ore si parte. Io vi penserò. Se Sabato sera per uno strano motivo doveste trovarvi a guardare RaiUno, magari fatelo anche voi.

ps) Ho visto l'Inter dal vivo per 4 volte negli ultimi 10 anni. Non ha mai vinto. Se avete soldi da spendere alla SNAI, fatelo pure.

Poi non dite che non vi avevo avvisato.

20 agosto 2006

Rotolando verso Sud

Ultimamente mi sto guardando spesso allo specchio: E' un piacere vedermi in forma. D'altra parte nessuno può obiettare che anche il Tondo, sia una forma.

Sembrano passati anni da quando, nel pieno dello splendore, dominavo nell'area pitturata nelle finali del Campionato di Prima Divisione contro dei pupi di Santeramo. Ma era solo l'11 Giugno. Purtroppo è indubbio che in 2 mesi e mezzo abbia messo su altri (ulteriori) chili.

Provo forte invidia quando sento gli altri parlare di diete, di dimagrimento, di pasti controllati e di bilancini per pesare la quantità di carboidrati. Coi miei parenti se solo provi a pronunciare la parola "No, grazie: Sto provando a mettermi a dieta" ti arriva il piatto di Lasagne minatorio da 500 grammi corredato del biglietto "Non ci pensare nemmeno: Mangia".

Ma d'altra parte me lo vado anche a cercare: Appena tornato dalla Sardegna sono stato invitato a pranzo dalla Madre di Marica. Puoi permetterti di non mangiare, soprattutto dopo 15 ore di viaggio? Ovviamente no. Ma il vero Tour de Force è partito dopo: 13 agosto - pranzo al Ristorante per la Laurea di mia cugina, 15 agosto - mega pranzo di Ferragosto in campagna da mia Zia, 17 agosto - Rimpatriata della famiglia di Marica, a Trani, con annesso cenone a base di pizze, pizze, salsicce, focacce, salsicce e pizze. E pizze.

I risultati di tutto questo sono stati immediatamente tangibili. Scegliendo in maniera attenta le strade con la giusta pendenza, Giovedì scorso sarei potuto tranquillamente rientrare a casa rotolando, tanto era la panza che mi ero auto-prodotto sotto la maglietta (opportunamente larga per l'occasione).

Il 18, presa consapevolezza di questa situazione, ho deciso di iniziare un po' a controllarmi (visto che tralaltro la ripresa della stagione di Basket è alle porte), ma il giorno dopo gli spari di San Cataldo mi hanno riportato alla mente una delle tappe fisse degli ultimi anni: L'enorme panino delle Bancarelle con dentro tutto il mangiabile e l'immangiabile. Panza o non panza, impossibile rinunciare a cuor leggero a quel panino. Ormai è una tappa storica, che da anni unisce noi cultori del leggero sovrappeso. Impossibile rinunciarvi. Sono riuscito a sviare ieri, ma le tradizioni bisogna mantenerle. Costi quel che costi.

La dieta può aspettare. Quel panino no.

ps) Ma da domani parte la dieta. O forse no.

12 agosto 2006

Pioggia d'Estate

La mezza stagione è un concetto che mi ha sempre affascinato.

In realtà, se facciamo attenzione, nessuno sa se siano mai esistite, nè è capace di definirle con precisione. Cos'è dunque una "mezza stagione" ? Questo concetto astratto che da tempo immemore campeggia nella mente degli individui come un qualcosa di idealistico e desiderabile?

Col tempo mi sono fatto l'idea che la mezza stagione sia qualcosa di altamente spettacolare: L'Estaterno, ad esempio, è la mezza stagione tra Estate e Inverno: Tutti a fare pupazzi di neve in costume da bagno e a prendere il sole con 3 gradi sottozero ed il plaid. E' molto bella anche l'Autunnera, a metà tra Autunno e Primavera. Con gli uccellini che cinguettano per avvisare l'inizio del Maurizio Costanzo Show (che notoriamente inizia in autunno).

Personalmente non so se le mezze stagioni siano mai esistite, ciò che è certo è che non ci sono più. Fin da piccolo sono stato abituato ad immaginare il calendario e l'alternarsi delle stagioni come un qualcosa di altamente scandito: In Estate fa caldo, in Inverno fa freddo, in Autunno e Primavera son cazzi tuoi, si va un po' a culo e ci si veste a cipolla. Provate a dire qualcosa del genere a un bambino di oggi, e vedete come vi risponderà.

Il Natale caldo è ormai un classico. Fino a qualche anno fa la Pasquetta si trascorreva all'aperto con il sole mentre ora (da tre anni, mi sembra) si vive chiusi in casa sotto la pioggia mentre invece in giornate tipo il 42 di Novembre ci sono 60 gradi. Gli stessi 60 gradi che hanno ucciso le città italiane nella prima metà di Giugno, le stesse città italiane che oggi, 12 agosto, subiscono il diluvio. Sono tornato a Corato da esattamente 6 giorni. 5 sono stati piovosi. Ma pioggia intensa, non la pioggerellina agostana. A Trani e Bisceglie ci sono stati allagamenti, per dire. Roba che manco nel peggior inverno pugliese sono mai successe.

Tempo fa, poco dopo lo Tsunami, lessi per caso un articolo, probabilmente una boiata, che parlava di un leggero spostamento dell'asse terrestre e dell'inversione del campo magnetico della terra a seguito del maremoto. Francamente non penso che la cosa avesse tanto senso, ma fatto sta che qualcosa nel nostro clima sta cambiando, è tangibile e sarebbe da ciechi non rendersi conto che in 5-6 anni la situazione è cambiata tantissimo.

Dov'è finito il clima temperato? Dove sono finite le giornate fresche? Possibile che l'escursione termica sia simile a quella dell'equatore? Allora la storia della desertificazione è vera? C'è davvero probabilità di calamità naturali? Se si, infine, quando cazzo aprono ste benedette villette a schiera sulla Luna ?

In attesa della risposte vado a comprarmi un casco. I chicchi di grandine da 4 chili di The Day After Tomorrow sono un mio sogno ricorrente, ormai.

9 agosto 2006

A casa, per la vostra gioia

L'estate e le meritate vacanze hanno temporaneamente fermato gli aggiornamenti di questo blog, ma ora è tempo di riprendere a grandi falcate la consacrazione di questo spazio come blog più bello del Web. Sento che manca poco.

Sono rientrato dalla amata Sardegna esattamente tre giorni fa. Chi si aspetta una cronistoria di tutto quello che è accaduto nelle ultime due settimane rimarrà di certo deluso, visto che non ho voglia e risulterebbe noioso. A grande linee i concetti fondamentali da sottolineare, una volta rientrato a Corato sono sostanzialmente tre: i Vip, i Topless, le Spiagge.

Il primo, la totale assenza di Vip. Se l'anno scorso l'incontro con Carlton Myers e soprattutto con Gerry Calà valeva il prezzo del biglietto, quest'anno ci siamo fermati ad un mitico avvistamento del grande Giuseppe Papadopulo, allenatore della Lazio di un anno fa ma che, volendo, avrei anche potuto avvistare ad Andria, quando era allenatore lì, qualche anno prima. Potrei fare il figo dicendo che Hellen Hidding portava con sè un cagnolino, ma penso che di questo non freghi niente a nessuno.

Capitolo due: I Topless sardi sono una cosa indecente. Per essere precisi, quest'anno andava più di moda il costumino ridotto modello tanga-perizoma o più semplicemente modello-infilato-nel-culo-generico. In alcuni casi qualcosa di decente si è visto, ma francamente i topless che si vedono lì sono una cosa terribile. Per farla breve si dividono in due categorie: vecchie o senza seno. In alcuni casi persino Vecchie E Senza Seno. Dove sono finiti i tempi di Colpo Grosso e le maggiorate di Drive-In? Ho grossa nostalgia.

Le spiagge sono sempre le stesse: Fantastiche. L'unica cosa che mi fa un po' storcere il naso è l'aumento delle zone "urbanizzate" con Lidi e cose varie a discapito della natura incontaminata, delle spiagge libere e delle stradine sterrate per raggiungere le spiagge migliori. Molti sentono la necessità del lettino, dell'ombrellone già montato, del pedalò, della moto d'acqua e del caffè al bar. A me semplicemente basta solo il mare. Sarò strano

In conclusione, sono rientrato abbronzato, forse un po' attrippacchiato (i dolci sardi so' buoni, che ci volete fà), sicuramente leggermente rilassato. O meglio, magari rilassato no, visto che il relax di 15 giorni si ANNULLA (e dico sul serio) nel viaggio di ritorno dove 7 ore di traghetto e 6 ore di strada, comprensive di una notte persa, si fanno indubbiamente sentire.

Ora è tempo di tornare al lavoro. Potrei cucinare finalmente sti benedetti spaghetti con la bottarga. Dopo 9 anni finalmente l'abbiamo comprata, ora ci vuole solo il coraggio per aprirla.

Buon Fine Vacanze a tutti.

19 luglio 2006

Valzer del Cellulare

Non so se Murphy (non quello di Beverly Hills Cop 3, quello delle Leggi) ha mai avuto alcune intuizioni a proposito, ma ciò che è certo è che un Cellulare di marca non-Nokia non può riuscire a sopravvivere nel palmo della mia manina per un lasso di tempo superiore a sei mesi.

Il mio primo cellulare è stato un Nokia 3310, ottobre 2000, che è sopravvissuto fino a maggio 2002 quando, dimenticato sulla cappotta della mia macchina, è volato per innumerevoli metri prima di morire. A maggio ho comprato un Motorola T191 (che a quei tempi era figo) che al ritorno dalle vacanze - agosto - è finito in un centro assistenza perchè non funzionante. "Ossidato", è stata la risposta. Tenete bene a mente questo aggettivo.

Ho retto per un annetto circa con un Alcatel e a febbraio del 2004 ho comprato un Nokia 7650, lo smart-citofono, per intenderci. Incredibile a dirsi, questo cellulare è sopravvissuto alle disavventure più straordinarie (tra cui un litro d'acqua minerale dentro) e dopo 2 anni e 6 mesi è ancora vivo.

A Dicembre, però, dopo la Laurea, ho sfruttato i 18.000 punti VodafonUan di mia madre per comprare uno strafighissimo Samsung Z140V. Inutile che vi stia a spiegare che fine ha fatto. Da un giorno all'altro non si è più access, e, portato in un centro assistenza Samsung, mi è stato detto che si era ossidata (e due..) la Eprom e si erano totalmente bruciati i circuiti interni che erano da riparare. Per 150 euro. Il prezzo del cellulare, per intenderci.

Per carità, sicuramente sarà stato così, ma a questo punto emergono alcuni quesiti:
  • "Ossidato" è la risposta di Default di tutti i tecnici che riparano cellulari ?
  • Perchè un Nokia 7650 con un litro e mezzo d'acqua dentro (dico davvero) non si è ossidato ?
  • Perchè, alla mia richiesta di spiegazioni sull'ossidazione, mi è stato risposto che può essere stata anche colpa del Sudore ?
  • Come fa a penetrare il mio sudore al CENTRO di un Samsung Z140 (la Eprom è esattamente al centro della circuiteria)
  • Perchè del sudore evaporato può ossidare un cellulare e una bottiglia d'acqua no?
A chi riuscirà a rispondere correttamente ad almeno 5 di queste 5 domande darò in regalo il mio fragrante e stupendo fermacarte della Samsung che da tre giorni campeggia sulla mia scrivania.

A conclusione di questo quadretto, da tre giorni ho accanto a me un Nokia 6630 che finora mi ha totalmente soddisfatto. Il Symbian è uno spettacolo, posso caricarci e di tutto e posso farci di tutto. Escluso il caffè e mandare a fanculo i tecnici Samsung, però.

E Ora vediamo di romperlo.

17 luglio 2006

E ora, vacanze

Due esami nel primo semestre, due esami nel secondo semestre. Avanti così, si procede costanti verso il traguardo della Laurea Specialistica. Come un Treno. Un Regionale Altamura-Santeramo, ma pur sempre un treno.

Con i dovuti conti, mantenendo questo ritmo straordinario, in sei semestri dovrei essere laureato: Tanto per il gusto di ritornare fuoricorso, diciamo. Supponendo di scegliere come tesi la risoluzione di un cruciverba a schema libero in 6 semestri e 20 minuti dovrei essere laureato. Grande!

Sapientemente inframezzato con le parate di Shaka Hislop e i gol di Al-Jaber a Giugno è stato il turno dell'esame di Numerosi Metodi Numerici con i Numeri per Obiettivi di tipo Numerico (o qualcosa del genere). Un esame che doveva essere orale e che è diventato scritto per esigenze particolari di una professoressa al 6°mese di gravidanza poco incline alla pazienza e molto alla correzione dell'errore. E' stato meglio, diciamocelo, perchè scrivendo tutto su carta ho avuto il vantaggio di non essere mangiato in tempo reale per ogni cazzata detta. Il risultato? Ovviamente 30. Ovviamente un par di palle, ma mi piace far finta di avere padronanza di qualcosa per cui non ce l'ho proprio per niente.

La teorica fortuna dell'appello di Giugno mi si è ritorna inesorabilmente contro nell'Appello di Luglio di Interazione Uomo-Macchina II. Qui il voto è stato 24, ma solo per la magnanimità di una simpatica signora tardo-settantenne dedita a giudicare alunni più o meno studiosi che ha forse visto nei miei occhi il terrore di dover studiare di nuovo l'esame per l'appello di Settembre. Ok, è stato un esame scandaloso, ma non lo solo per colpa mia (come ampiamente scritto su Laureateci - link). Un po' di comunicazione non avrebbe fatto male, penso che chiunque sarebbe un po' andato nel panico una volta preso consapevolezza di aver studiato per un mese una determinata materia e di dover ricevere domande di argomenti totalmente diversi. Un'emozione frizzantissima e da provare, ve lo consiglio.

E così, con altre due righe aggiunte, andiamo in vacanza. Ma stavolta niente treno, tra quattro giorni mi aspetta la fantastica Traghettata per la Sardegna. Sperando di non andare fuoricorso pure lì.

11 luglio 2006

Campioni del Mondo !

Ricapitolando:

Abbiamo vinto la Coppa del Mondo.

Con Rigore di Materazzi.

Con Espulsione procurata da Materazzi.

Con gol di Materazzi.

Un cretino d'altri tempi, non so se mi spiego.

Anche l'interista più folle, sfegatato, convinto, pazzo e senza cervello non avrebbe MAI potuto immaginare un epilogo di questo tipo. Materazzi, proprio lui, quello degli autogol, quello delle entrate assassine anche se meno cattivo di altri avversari, quello scarsone perchè tacciato così a priori da tifosi, avversari e presunti esperti calcistici dei salotti della domenica sera.

Eravamo in pochi a credere in lui, bistrattato anche dai tifosi interisti, ma in questo momento sono felice di poter dire che IO ero tra quelli. Ringrazio questo ragazzo, che in 15 giorni mi ha ridato la voglia di tifare la Nazionale: Prima il gol alla Rep.Ceca, poi l'assurda espulsione coi Canguri, il ritorno in campo perfetto con la Germania e infine prima un gol in Finale, bellissimo, per cancellare la macchia di un rigore forse inesistente e poi un rigore, perfetto, per sugellare la mia riconversione al tifo praticante e la sua entrata nell'Olimpo dei calciatori che hanno fatto la storia delle finali di Coppa del Mondo.

Se la Gialappa's propone Cannavaro Presidente della Repubblica io rilancio:

MATERAZZI PAPA !

Vi consegno, qui di seguito, il video che consegna il difensore più scarso della Serie A (cit.) alla Storia.

Da tenere nel libro dei ricordi:

Berlino, 9 Luglio 2006, minuto 19:

Forza Italia, perchennò

(8 luglio 2006)

Avevo iniziato a seguire in sordina quest'Italia. Almeno inizialmente per me era solo una delle 32 qualificate al Mondiale di Germania, solo una e molto meno appetitosa rispetto alle più pittoresche Togo, Costarica, Australia, Trinidad, Costa d'Avorio, Ghana, Ira, Angola e Coree varie che con meriti più o meno dubbi avevano acquisito il diritto di partecipare alla competizione.

Indifferenza: Esattamente con questo spirito ho vissuto il 2-0 al Ghana, seguito quasi da un sorriso con cui avevo inizialmente accompagnato il sofferto 1-1 contro gli USA della seconda partita. Come fare a dimenticare in una volta l'odio per Lippi e l'antipatia calcistico-personale verso gente come Pirlo e Cannavaro? Difficile non poter tifare contro.

La prima svolta si è avuta il 22 giugno, a casa di Davide: Rep.Ceca - Italia. L'infortunio di Nesta apre la strada all'esordio al Mondiale di Materazzi, unico pezzo di Inter in questa comitiva di giocatori più o meno amici di Moggi.

"Ecco finalmente un buon motivo per tifare Italia", esclamai. Detto, fatto: Tempo 5 minuti e Marco infila il gol numero 1 con la maglia azzurra ed io, per la prima volta, riesco ad esultare ad un gol dell'Italia. Tutta colpa di Materazzi, se le mie certezze e la mia indifferenze si sono sciolte tutte in una volta.

Ma manco a dirlo, è stato proprio Materazzi, di nuovo, 5 giorni dopo (Italia-Australia) a distruggere ogni mia velleità di gufaggio .Troppo clamorosa e assurda l'espulsione del mio beniamino per rimanere stavolta indifferente. Immaginavo già i titoli dei giornali per la nostra eliminazione e buona parte delle colpe riversate su un giocatore che *non* aveva fatto quel fallo. Non poteva finire così. Non potevamo essere eliminati. Quell'episodio ha sancito la mia definitiva riconversione al tifo praticante.

Come mia abitudine ho di nuovo iniziato a tifare, a consigliare audaci linee di passaggio e ad incazzarmi quando non venivo ascoltato dai giocatori. Ho seguito con il fiato sospeso la discesa di Grosso ed ho sorriso, con il cuore che batteva, quando Totti col ditino in bocca correva verso la bandierina. La partita con l'Ucraina è servita solo ulteriormente ad accentuare la mia riconversione: Ho vissuto con gioia il gol di Toni, uno dei miei protetti (che non a caso sta facendo un mondiale di merda :P), che ci ha portato in Semifinale.

Quello che è successo contro la Germania è storia: Impossibile non esaltarsi a un gol così di Fabio Grosso al minuto 119, impossibile rimanere fermo al piatto destro di Del Piero. Impossibile non tifare Italia.

E' incredibile a dirsi, ma penso di dover ringraziare questi giocatori per avermi restituito questa Italia che piace a me. Un'Italia che finalmente va oltre le lampade, i cerchietti e la spocchia delle Nazionali delle precedenti competizioni.

Certo, Iaquinta per me rimane una pippa incapace, Pirlo un giocatore sopravvalutato e Gilardino troppo esaltato per ciò che ha dimostrato fino ad ora, ma questo non significa niente. Anche Lippi rimane un allenatore che mi sta profondamente sui coglioni, ma in questo mese ho riscoperto il piacere di sentirmi italiano e di tifare una Nazionale, la mia Nazionale, il cui allenatore e i cui giocatori cambiano, ma il cui affetto e il cui colore rimarrà sempre uguale, forte, per tutti noi.

E allora, alla vigilia di una partita così importante, Forza Italia !

Tanto, comunque vada, Lippi per me rimane un allenatore incapace e incompetenente che fuori dalla Juve non ha mai vinto un gran cazzo di niente.

Esclusa giusto una Coppa del Mondo, magari (che io continuo a ritenere inferiore alla Coppa Italia, ndr)

:P

Trip to Rome

(3 maggio 2006)

Sono online tutte le foto di Roma, sono un po' in ritardo con il blog ma fondamentalmente penso che di questo non freghi niente a nessuno.
Riassunto rapido del Viaggio: Intercity Notte"PaniniGelatiBibiteCaffèèèèè" ad intervalli regolari di mezz'ora per il gusto sadico di svegliare il treno nel cuore della notte. delle 00.51 da Trani, nottata in Treno (nel senso che non ho dormito un secondo) circondato da scene assolutamente epiche, come gente che si addormenta sulle valigie e viene calpestata con l'omino che mentre tutti dormono passa gridando

Arrivo a Roma intorno alle 6.30, circa, dopo una prima colazione in cui apprendo che a Roma non esistono camerieri (mi son dovuto servire da solo) e dopo aver appreso che fare pipì in Stazione Termini costa 0.70 centesimi (l'ho voluta fare come si deve, metti che mi veniva di nuovo), ci siamo diretti in Metropolitana verso la fermata Ottaviano. Erano da poco passate le 8.00 ed eravamo già pimpanti in piazza san Pietro. C'eravamo solo noi, diciamo che praticamente san Pietro ci aveva dato le chiavi per aprire.

Dopo la consueta visita nella Basilica, dove ho potuto ascoltare delle interessanti versioni in Tedesco e Francese della classica Messa, ci siamo spostati verso le Grotte Vaticane dove ho potuto constatatare che il Papa in realtà è morto e che insieme a lui lo sono stati anche un po' di suoi predecessori. Circa uno per ogni Scudetto dell'Inter, guardacaso. Appena usciti, dopo lo shopping vaticano e il prevedibile rifiuto della Guardia Svizzera di turno di intrattenersi per una foto con me (chissà quando gli ricapiterà di incontrarmi) ci siamo ributtati in Metropolitana per spostarci verso i Musei Vaticani. Prima di fare questo, però, il mio temibile fascino ha colpito nuovamente: Abbiamo ricevuto una richiesta assolutamente non rifiutabile di fare una foto con una tipa cinese, ed ora sto immaginando in quale goloso album di famiglia sia potuta finire la mia splendida faccia: Tutto molto bello.

Bello, proprio come Villa Borghese. A occhio e croce ho potuto guardare più verde in 3 ore a Villa Borghese che in 23 anni nella lussureggiante Corato. E' incredibile ascoltare gli uccellini e rendersi conto che in realtà sono un sottofondo molto più gradevole del Liscio Romagnolo che mi propina da anni il mio vicino del piano di sotto. Notevole. Dopo aver pranzato su un prato (tralascio il racconto delle 18 ore di camminata per trovare una panchina libera) ci siamo avviati verso il Giardino del Lago: Un posto davvero bellissimo, ma che è divenuto indimenticabile dopo la mia performance da vogatore in barca con Marica degna del miglior Abbagnale. Nell'ordine ho rischiato di: far cappottare la barca, di incagliarci contro il muro, di investire una papera, di bagnare la videocamera, di affondare, di sfiorare il frontale con un altra imbarcazione e non ho dato neppure la precedenza al Cigno del lago un paio di volte.

Terminato il lunghissimo pomeriggio a Villa Borghese, ci siamo ributtati in Metropolitana verso la fermata del Colosseo. La delusione è stata grandissima, non avrei mai potuto immaginare che un monumento così famoso fosse stato così spudoratamente copiato dalla moneta da 5 centesimi di Euro. Rinviata a data da destinarsi la visita dell'interno del Colosseo (fila infinita e 11 euro di ingresso), abbiamo percorso via dei Fori Imperiali costeggiando anche l'Altare della Patria prima di buttarci su Via del Corso dove ho mangiato uno dei peggiori gelati degli ultimi anni e dove ho speso i miei ultimi euro in regali e regalini per tutti.

Prima di stramazzare al suolo non poteva mancare la foto ricordo della Fontana di Trevi, dove ho dovuto combattere per ore con i venditori ambulanti che volevano a tutti i costi vendermi delle cazzo di Rose. A occhio ne ho dovuti cacciare una ventina prima di potermi sedere (combattendo nuovamente con altri idioti per trovare un posto) e scattare una delle foto più sofferte dell'intera giornata. Con l'avvicinarsi della sera, dopo l'immancabile passeggiata su via Condotti (da menzionare le persone che si fermavano per fotografare le insegne di Gucci, Prada e compagnia cantante) e dopo aver cercato inutilmente per ore il Quirinale e aver concluso che in realtà non esiste ed è un invenzione di Berlusconi, ci siamo fermati per 10 secondi a Piazza di Spagna.

Alle 21.30 circa, stremati dopo aver di nuovo combattuto coi venditori di Rose, ci siamo avviati verso la Stazione Termini. Da menzionare, qui, dopo le ultime compere, solo la Pizza orribile con cui abbiamo deciso di concludere la serata e altri 0.70 centesimi di euro per togliermi le lenti a contatto e prepararmi per il viaggio di Ritorno. Altra nottata, altre bestemmie verso l'omino dei "PaniniGelatiCaffèBibiteAcquaaaa" e arrivo a Barletta alle 05.40 , giusto in tempo per prendere il PRIMO treno della Bari Nord delle 05.50 e arrivare a Corato, freschissimi, verso le 06.15, colazione al Bar e poi a casa, dopo 32 ore di fila in giro per l'Italia.

Questa è la storia del viaggio a Roma del 20 aprile, un storia di un viaggio che consiglio a tutti e che, per essere ancora più convincente, chiuderò come facevo con i temi di Quinta Elementare.

"E così, alle 07.30 circa, tornammo a casa. Sicuramente stanchi, ma felici per la bella giornata trascorsa insieme"

ps) Tutto questo sarebbe bastato per chiunque, ma non per me, che dopo 2 ore mi sono rimesso in Treno per una riunione che avevo alle 10.30 in Dipartimento :D - L'ultimo dettaglio riguarda il pomeriggio: Ho dormito dalle 15 alle 22, segno tangibile di un notevole decadimento fisico.

Milano, Ciao

(6 aprile 2006)

Era un'idea che si portava avanti da mesi:
Andare a San Siro per vedere una partita dell'Inter. Non una qualsiasi, la Semifinale di Champions League.

Tutto ormai era quasi pronto, con la squadra ormai decisa da tempo (Io, Davide, Antonio, Fabrizio), e l'ultimo sorteggio che sembrava il coronamento di un programma apparentemente perfetto: potenziale scontro con l'Arsenal (squadra di cui Davide è simpatizzante) con il ritorno proprio a Milano.

Ma il destino con noi interisti è cattivo. Siamo stati illusi prima dal 2-0 dell'Arsenal, poi, il giorno dopo, dalla vittoria in rimonta con il Villareal, vittoria che sembrava la penultima pietra di questo quadretto troppo lineare, troppo alla Mulino Bianco per avere l'Inter come protagonista. Nonostante questo però i preparativi sono continuati, erano stati individuati i treni, fissato il budget, il percorso con la metropolitana, il programma per la Serata, avevamo persino trovato un posto dove passare la Notte e fatta una scelta preliminare dei settori dove avremmo preferito stare.

Il 4 aprile, però, il finale di questa storia già scritta è stato totalmente stravolto: Un'uscita alla cazzo di cane di Toldo, nel contesto della più brutta partita dell'anno ha in un attimo spento tutti i sogni delle settimane precedenti. Niente viaggio, Niente trasferta, Niente Semifinale di Champions.

Persino io, nel mio tifo il più delle volte indifferente, stavolta son proprio incazzato. Non tanto per la sconfitta, a quelle ci sono abituato, non abbiamo una squadra capace di vincere la Champions, quanto soprattutto per l'attesa che si era creata attorno, per la voglia di trascorrere quei due giorni coi miei amici nel contesto di San Siro.

L'avevo già programmato come "auto-regalo di Laurea", quel regalo che non c'è ancora stato per quella Laurea che per vari motivi, tra cui gli ultimi giorni accanto a mia Nonna, non sono riuscito a godermi a pieno.

Come sempre, però, Agosto è vicino, e con lui arriverà la nuova stagione carica di neroazzurro. Azzurro dei Sogni, Nero della mia Incazzatura attuale, perchè stavolta quei 180 euro messi da parte avevo proprio intenzione di spenderli, spenderli per prendere quel treno, quel treno che non ho perso la speranza di prendere. Prima o Poi.

Aspettami Eurostar, ci incroceremo.

E iniziamo

Sti Spaces MSN hanno francamente rotto le palle, mi sono appena reso conto che non posso nemmeno inserire i video di YouTube.com come object esterni.

Era ora di finrla, diciamocela tutta. Proverò a esplicitare qui la mia golosa voglia di scrivere vaccate.

A presto,
Cataldo