21 settembre 2006

Futtboll Menager

Football Manager è il male.

Ai più superficiali potrebbe sembrare solo un semplice gioco, ma è una realtà con cui convivi, una parte di te, un qualcosa solo apparentemente inanimato e riposto in un DVD buttato chissà dove ma che puntualmente, a intervalli regolari, riappare, ti fa rendere conto di essere in astinenza, ti prende e chissà quando ti lascia.

Come un'influenza qualsiasi: Tu pensi di averla debellata ed invece, sistematicamente, ogni inverno ti colpisce. Con Football Manager accade la stessa identica cosa. Ci giochi un po' , ti rendi conto esserci diventato quasi dipendente, lo molli e ti ripeti "Ora basta, questa l'ultima volta: la prossima volta ci giocherò meno". Rimane per un po' latente sull'hard disk, finchè alla fine decidi di disinstallarlo.

Passano giorni, spesso settimane, raramente mesi, finchè un bel giorno all'improvviso ti chiedi
"Però.. è un bel po' che non gioco a Football Manager.. Quasi Quasi..".
E riparte la solfa: Lo installi, lo patchi, lo aggiorni, ti scarichi loghi, magliettine, bandierine, faccine, palloni, reti, updates del database, insomma tutto l'immaginabile e l'inimmaginabile per imputtanarlo quanto basta. Poi ci riprendi a giocare.

Ecco, è successo così anche stavolta. Certo, i tempi delle storiche partite a CM 93/94 , Scudetto 98, ai primi Championship Manager 2001 con il Djurgården (portato all'Intercontinentale) e il Sant'Anastasia (portato alla Semifinale di Champions) sono lontanissimi, ma ogni volta è un piacere riprendere a giocare a sto coso. Ho iniziato con l'Inter, giusto per riprendere la mano, raggiungendo il picco lunedì, dove ho raggiunto la cifra vergognosa di 10 ore di gioco (dalle 12 alle 18 e dalle 22 alle 2).

Non escludo di essere io il patito esagerato, ma è sempre sorprendente vedere quanto questo giochino ti prenda: Tattiche azzeccate, campagna acquisti mirata, fino alle inanarrabili bestemmie che lanci quando all' 87° Adriano ti sbaglia il gol fatto sottoporta, passando per le esultanze (vergognose anche queste, col senno di poi) al gol che ti fa vincere la Champions League.

Ovviamente è solo un gioco (non a caso con l'Inter il primo anno ho vinto Campionato, Champions e Coppa Italia, e nel secondo ho vinto le due Supercoppe), ma almeno per me ha quel qualcosa in più che lo distingue e lo rende inarrivabile per quasi ogni altro gioco a cui ho tentato di giocare. Ho già pianificato la mia carriera: Devo vincere il Mondiale per Club con l'Inter, poi mi dimetto e mi lancio in qualche avventura in C2. Nel frattempo porterò l'Italia a Euro 2008, perchè sono stato anche nominato CT. Poi sto già pensando ad una panchina nella Serie B islandese, perchè sono proprio quei campionati del cazzo a rendere Football Manager incredibile.

Mi sa tanto che anche stavolta mi sto facendo prendere troppo.
Ma tanto è l'ultima, poi smetto.
Si, magari.

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