25 agosto 2006

Tre imbecilli su un InterCity - parte 1

Ottocentoquarantacinque chilometri, otto ore e cinquantasette minuti di viaggio. Cinquecentotrentasette minuti in Treno, se preferite. In una carrozza chiusa, umida, calda e puzzolente. Vicino ad altre persone. Che magari non si sono lavate. Senza mangiare. Stretto e Scomodo. Di Notte. Senza Dormire.

Ma chi me la fa fare, penseranno molti.
Non avete tutti i torti.

Ma se lo scopo del viaggio è quello di andare a San Siro e la compagnia è quella di Davide e Fabrizio, posso assicurarvi che accetterei ad occhi chiusi anche un viaggio verso l'est dell'Ungheria a bordo di una comoda mucca pezzata. Sono stato a San Siro solo un'altra volta, era maggio del 2003, quella volta ero in compagnia di Daniele Barchetta e raggiungemmo Milano a bordo del fiammante pullmann "Inter Club Romagna Nerazzurra", dove l'odore del Sangiovese e le sue ovvie conseguenze sulla psiche del tifoso avevano la meglio sulla razionalità e sul buon gusto e bonton.

Quel viaggio però è uno dei più bei ricordi recenti: Ricordo ancora perfettamente l'emozione di San Siro, lo spettacolo dello stadio (per chi è stato solo al San Nicola vi dico: ok, è bello, ma il Meazza è un'altra roba..davvero), la coreografia, la curva dell'Inter e il boato del terzo anello al Goal di Martins. Ricordo anche perfettamente l'eliminazione dell'Inter, ma vi assicuro che del risultato non poteva fregarmene di meno. Troppo bello quello che stavo vivendo attorno a me per poter pensare e razionalizzare al mero risultato della partita.

Stavolta i presupposti sono ancora migliori. Non ci sarà la Romagna, al posto del milanista Barchetta avrò due dei miei migliori amici, e non ci sarà neppure il gol Shevchenko (ma magari farà spazio alla doppietta di Pizarro). Della partita non me ne frega nulla, ma con Davide e Fabrizio (e Antonio, che purtroppo manca all'appello perchè è a Siena) aspettavamo da mesi il giorno della partenza per Milano. Ci eravamo andati vicinissimi prima dell'eliminazione col Villareal, e ci siamo arrivati adesso.

Bene, quel giorno è arrivato, ci siamo, domani a quest'ora saremo fuori ai cancelli dello stadio magari ancora incapaci di renderci conto dove cazzo siamo. Sono molto contento anche per Davide e Fabrizio, perchè io lì ci sono già stato, ma loro probabilmente non hanno minimamente idea di cosa gli aspetta, e sono davvero curioso di vedere le loro facce quando arriveremo lì.

Vedere San Siro è un esperienza. Un po' come mangiare un intero barattolo Burro di Arachidi (leggere il blog di Davide per informazioni - http://cosechenonsono.blogspot.com). Noi avremo la fortuna di poterle vivere entrambe contemporaneamente. Resta da capire quale delle due avrà un impatto più forte sul nostro stomaco.

Chiudo qui, perchè i preparativi impazzano. Tra 4 ore si parte. Io vi penserò. Se Sabato sera per uno strano motivo doveste trovarvi a guardare RaiUno, magari fatelo anche voi.

ps) Ho visto l'Inter dal vivo per 4 volte negli ultimi 10 anni. Non ha mai vinto. Se avete soldi da spendere alla SNAI, fatelo pure.

Poi non dite che non vi avevo avvisato.

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